Padre Giovanni Mario Tirante, superiore della comunità di Maris Stella, ha terminato oggi di tenere un corso per preti che aveva questo titolo.
Il numero dei partecipanti non era numeroso, ma si è creato ugualmente un clima sereno e affiatato dove, aiutati dal clima e dall’ambiente, ciascuno ha potuto assaporare, in compagnia di san Paolo, il mistero della consolazione.
Lo sfondo delle meditazioni è stato la seconda Lettera di San Paolo alla Chiesa di Corinto. L’apostolo scopre che a consolarlo, aprendo piste nuove al suo ministero difficile e perseguitato in quella comunità, è Cristo e, questi, contemplato nel suo mistero di crocifisso, di debolezza. Una debolezza che da occasione a Paolo di rileggere le sue fragilità e povertà e a vederci in esse una conferma al suo ministero di apostolo, dove la potenza di Dio agisce.
Sì, Dio agisce anche tramite la finitudine dell’uomo, fosse anche la spina nella carne; la debolezza e la fragilità nelle mani di Dio divengono strumento di grazia.
Paolo chiede a se stesso e ai suoi di conformarsi a Gesù umile e povero… E’ la follia dell’amore estatico che lo fa parlare, e in quest’estasi Paolo… noi, io… possiamo contemplare un Dio che è servizio, che è “debolezza”; un Dio così consola, perché ci cammina accanto e non siamo più soli: è Dio con noi! Apre strade nuove…
Consola!