Una delle preghiere più frequenti nelle nostre comunità è: “L’offerta all’Agnello immolato”. In questa preghiera proclamiamo la nostra unione a Cristo Sacerdote e Vittima che offre la sua vita: Sacerdos et hostia, è scritto sul portale di ingresso della chiesa di Casa Madre a Trento.
Questa preghiera è molto cara alla nostra tradizione, addirittura, un tempo, i componenti dell’Opera padri e sorelle ogni ora dovevano interrompere qualsiasi attività che stavano compiendo per pregare con queste parole insegnate dal fondatore padre Mario Venturini.
Oggi la preghiera è un po’ più prolungata, sono state incluse altre espressioni per renderla maggiormente attuale al contesto in cui viviamo; qui riportiamo la forma breve e più antica.
Gesù, Agnello di Dio,
continuamente immolato
sugli altari del mondo,
R. io mi unisco a te.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
come era in principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
V. – Cuore sacerdotale di Gesù,
R. – fa’ il nostro cuore simile al tuo.
V. – Maria, madre del Sacerdote,
R. – prega per noi.
L’offerta è una dimensione fondamentale del nostro carisma e una, e forse la principale modalità con cui partecipiamo al sacerdozio di Cristo che si offre al Padre fino alla fine. Nell’offerta vogliamo leggere una modalità di amare anzi l’amore più grande; Gesù stesso ha detto in Giovanni 15,13: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”. E noi in quel “dare” vogliamo leggervi offrire. Una parola va detta anche sugli amici di Gesù; certo sono tutti i suoi discepoli e possiamo anche allargare la cerchia. Ma noi venturini vediamo in questi amici i ministri ordinati, i preti, ecco perché orientiamo la nostra offerta al Signore per la santificazione di coloro che ha chiamato nel ministero ordinato. Quanto bisogno c’è di preti santi!
Un prete santo favorisce l’apertura alla santità in una comunità dove è chiamato a servire, ma d’altro canto è pur vero che una comunità che vive la santità (l’apertura ai doni dello Spirito del Risorto) è generativa di vocazioni sante.
In sintesi: da un popolo sacerdotale santo nascono vocazioni sante e le vocazioni sante costruiscono un popolo sacerdotale santo.