Umanamente i nostri occhi, i nostri sensi, sono portati a concentrarsi esclusivamente su ciò che sentono, vedono, provano. Di conseguenza i nostri giudizi e le nostre scelte molte volte si basano esclusivamente sull’apparenza dell’esteriorità. Dio invece sceglie non badando alle apparenze, alla superficialità, ma posando il suo sguardo su ciò che ha di più intimo l’uomo: il suo cuore! Il vedere di Dio sorpassa i limiti umani e insegna a guardare in profondità la realtà che ci circonda. Anche se tu non lo sai, Dio scruta e conosce il tuo cuore, non per essere in qualche modo invadente, ma per depositarvi i suoi germi d’Amore. Gli occhi di Dio sono puntati fissi su quel cuore, luogo di sentimenti, pensieri, ricordi, paure, ansie e gioie. La sua attenzione è posta costantemente lì, nella tua parte più interiore. Come sceglie allora Dio? Guardando il tuo cuore, gioendo delle tue qualità, delle tue ricchezze. È in qualche modo innamorato del tuo cuore, fin dal primo istante in cui ti ha pensato, voluto, chiamato all’esistenza. Nessuno conosce meglio di lui il tuo cuore. Neanche tu lo conosci così bene, come lo conosce lui. Ecco perché per conoscerci profondamente è necessario rivolgersi a Lui. Gesù ci ha fatto conoscere che questo vedere di Dio è ancor più ricco perché è uno sguardo di Amore: “Gesù, fissatolo, lo amò” (Mc 10, 21). E’ uno sguardo quello di Dio che non ti abbandona mai, sul quale sempre puoi fare affidamento nei momenti di difficoltà; è uno sguardo tanto amorevole che non teme di trovare nel tuo cuore il peccato, ma anzi proprio perché lo guarda dona la ‘medicina’ per questo ‘cancro’. Sarà così per Davide, scelto da Dio perché secondo il suo cuore eppure fragile peccatore come tutti, riceverà proprio da Dio il perdono e la possibilità di rendere nuovamente splendente quel cuore che tanto aveva giovato alla sua vocazione. Eppure questo sguardo assomiglia sempre più a quello di una madre che appena ha partorito, non cessa di ‘cercare’ gli occhi, il cuore del proprio figlio. È lo sguardo di un Padre che non cessa di amare il proprio figlio. Che meraviglia che un Dio possa avere davvero tanta attenzione per ogni singolo uomo! È forse proprio questo sguardo di Dio gettato nella profondità del nostro essere, della nostra esistenza a ri-‘chiamare’ incessantemente la nostra attenzione a questa presenza costante nella nostra coscienza. Se Dio pone una così grande attenzione per noi, ciò deve spingerci ad una costante ricerca della sua volontà, di una vita santa cioè come a lui piace, insomma a rispondere a questa chiamata. Ma Dio non si limita a “consacrare” il cuore attraverso la sua presenza nell’interiorità, lui si pre-occupa dell’uomo tutto intero ed è per questo che la terza azione sarà l’unzione.