In piedi e con le braccia appena aperte,
tesa, perché non secchi, la man destra,
fa che la via sassosa della vita,
ascesa del Calvario, percorriamo
dai chiodi del dovere sostenuti,
e in piedi come Te, le braccia aperte
ansiosamente, noi moriamo; e dopo
alla gloria saliamo ancora in piedi
come Te, perché in piedi Iddio ci parli
e con le braccia aperte. Dammi, Cristo,
che quando alfine vagherò sperduto
uscendo dalla notte tenebrosa
ove sognando il cuore si impaura,
entri nel chiaro giorno sconfinato,
con gli occhi fissi sul tuo bianco corpo,
Figlio dell’uomo, Umanità perfetta,
nell’increata luce che non muore;
gli occhi, Signore, fissi nei tuoi occhi,
e in te, Cristo, perduto il guardo mio!
(M. DE UNAMUNO, II Cristo di Velázquez, Brescia, Morcelliana, 1948, 138-139)