Di don Luigi Maria Epicoco
L’amore è la logica del “mi importa” contro la logica dell’indifferenza. Lo dice chiaramente Gesù nel Vangelo di oggi: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dona la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore».
Infatti si capisce la qualità dell’amore di qualcuno non quando le cose vanno per il verso giusto, ma esattamente quando girano per quello sbagliato. Tutti almeno una volta nella vita ci siamo accorti che i veri amici, ad esempio, sono quei pochi che non se ne sono andati quando è finita la salute, o quando hai fatto l’esperienza di sbagliare e fallire. I lupi aiutano sempre a capire chi ci ama davvero. Per questo, credo che ci sia una provvidenza anche nelle cose brutte che ci accadono perché ci aiutano a svelare la qualità di molte nostre relazioni. L’esperienza cristiana è quell’esperienza attraverso cui ci riconciliamo con la nostra debolezza (l’essere pecore bisognose di protezione) e smettiamo di essere convinti che l’unica maniera di sopravvivere è diventare lupi.