I sacerdoti piangono?
E perché un prete piange?
– I sacerdoti piangono per molte ragioni…
Ma i sacerdoti non sono uomini di Dio? Perché dovrebbero piangere?
– Sì, i sacerdoti sono uomini di Dio, è vero, ma non sono supereroi, né pietre.
Sono esseri umani.
Ma perché un prete piange?
– I sacerdoti piangono di solitudine. Sono circondati da persone, ma da soli.
Piangono per la nostalgia delle loro famiglie, per essere lontani dagli esseri che amano, per non poter stare con loro nei momenti belli e nei momenti brutti, per non essere vicini agli amici che li hanno visti crescere.
Piangono anche per l’incomprensione. Un sacerdote non può ammalarsi, sentirsi stanco, avere amici o essere triste, il popolo chiede di essere perfetto e non importa quante cose buone faccia, ci sarà sempre un errore per criticarlo.
Piangono per la frustrazione che a volte, anche se si sforzano e danno il meglio di sé, le persone non rispondono. È come se stessero combattendo da soli.
Piangono per impotenza quando assistono al dolore, ai problemi, alle malattie, alla povertà e alle sofferenze delle loro pecore e non possono fare altro che pregare, accompagnare, comprendere e provare compassione.
Piangono di felicità anche quando vivono la loro vocazione, quando servono gli altri, quando percepiscono il frutto della missione.
Piangono d’amore quando ricevono l’affetto vero e disinteressato di alcune brave persone, quando sentono l’amore di Dio nelle loro vite.
I sacerdoti piangono sì, soli e in silenzio. Profughi nel cuore di Dio.
Anche i sacerdoti piangono di dolore per i loro peccati e le loro miserie, perché nonostante tutto sono anche peccatori.
Per questo preghiamo per i sacerdoti!
E più che criticare un prete, pieghiamo le ginocchia e preghiamo per lui…