La vocazione delle mamme

Alle mamme,
quelle che sono papà.
A quelle che non sanno mai se è un buon lavoro quello che fanno,
quando una sgridata è troppa e due concessioni sempre poche.
A quelle che finiscono di lavorare e hanno ancora tutto da fare,
a quelle che non lavorano e portano addosso il peso dello sguardo ironico della gente:
“Beata te”, come facessero tutto loro.
A quelle che non sanno dire di no,
a quelle che guardano l’orologio della cucina aspettando un rientro ritardatario.
A quelle delle notti sveglie tra latte e pannolini,
a quelle vigili anche mentre dormono.
Mamme di termometri che si fanno odiare e di mani sulle fronti,
di fazzoletti in tasca e crackers sbriciolati in fondo alle borse.
A quelle sedute sul water con i bambini intorno come fosse un comizio,
a quelle che quando sentono silenzio sanno che come minimo,
troveranno il figlio con la testa dentro la lavatrice.
A quelle che si fermano a parlare fuori da scuola,
a quelle di corsa che i figli li lanciano in classe dal finestrino.
A quelle che partecipano a tutte le riunioni e a quelle che non sanno se quella è la maestra o la bidella.
A quelle che urlano sfogandosi e a quelle che tengono tutto dentro, che salutiamo ricoverate in psichiatria.
A quelle che fanno fare sport e a quelle che salto in lungo sul divano e tutti a dormire.
A tutte.
Perchè ogni mamma è un mondo a sè.
Perchè l’unico modo giusto di crescere un figlio è quello che ogni mamma fa a modo suo.
Che sia oggi, Domenica o quando vogliate:
voi celebratela ogni giorno, vostra madre.
Se c’è abbracciatela forte, chiamatela, perdonate gli sbagli.
Se non c’è, scolpitela nel cuore, che viva nitida nei ricordi.
Se non c’è mai stata non disperate,
mamma è qualunque cosa vi faccia sentire a casa.
A tutte le mamme auguri,
che siate benedette sempre splendide creature!
Al mondo state certe che ci sarà sempre qualcuno che vi ama più della propria vita:
anche quando sarà troppo adulto per dirvelo.

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