L’uomo che, tra gli esseri, non conta nulla,
che è polvere, erba, vanità,
una volta che è adottato
dal Dio dell’universo come figlio,
diventa familiare di questo essere,
la cui eccellenza e grandezza
nessuno può vedere,
ascoltare o comprendere.
Con quale parola, pensiero o slancio dello spirito
Si potrà esaltare la sovrabbondanza
di questa grazia?
L’uomo sorpassa la sua natura:
da mortale diventa immortale,
da perituro imperituro,
da effimero eterno,
da uomo diventa dio.
San Gregorio di Nissa,
Disc. Sulla VII Beatitudine