Per mezzo di questo disegno alto, supremo e divino, non abbiamo soltanto un uomo-Dio, il che ci è dato dal mistero dell’Incarnazione, ma abbiamo un Dio-Bambino, un Dio mortale, che soffre, trema di freddo e piange nel presepio; un Dio che vive e cammina sulla terra, in Egitto, in Giudea; e come se non bastasse all’elevazione dell’uomo, Dio vuole che tutte le miserie, condizioni e abbassamenti della nostra natura siano nobilitati per mezzo della sussistenza e della personalità divina: un Dio che soffre e muore sulla croce, un Dio morto nel sepolcro; infatti colui che ha preso la nostra natura umana tramite il mistero dell’Incarnazione, ha voluto prendere tutti questi stati e condizioni della nostra natura e onorarli con la sua sussistenza divina. È proprio ciò che i padri della Chiesa chiamano l’economia e la dispensazione del mistero divino.
Card. De Bérulle