Anelito all’unità della vita

Emerge pertanto oggi una pressante domanda di senso che si declina come bisogno di significato della vita e come ricerca di direzione, richiesta di orientamento e ordinamento di tutta la sfera relazionale in cui si articola l’esistenza personale. In un contesto di anonimato e concorrenzialità, spersonalizzazione e individualismo si fa strada l’esigenza di una cultura della presenza; dall’atomizzazione e frammentazione della vita odierna sorge un anelito di unificazione e di comunione, il bisogno di un riferimento unificante che salvi dalla disgregazione l’io personale sedotto da molteplici tentazioni centrifughe; all’imperativo attuale della produttività e dell’efficienza, idolo cui è sacrificato l’umano, si affianca il gemito che anela gratuità e recupero della dimensione dell’essere sulla dominante del fare; da una situazione di opulenza, di abbondanza, di possesso di molte cose emerge l’istanza di semplificazione, di riduzione all’essenziale, di passaggio dall’esteriorità alla profondità, dal molteplice all’unitario: un’istanza di radicalità.

Enzo Bianchi, Ascoltare la parola

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