Ho letto questo articolo di Italo Pentimalli ve lo riproponiamo, potrebbe aiutare in un momento come quello che stiamo vivendo.
Siamo in uno stato di ipnosi collettiva.
Te ne sei accorto, vero?
Tutte le nostre pseudo sicurezze sono improvvisamente state messe in discussione.
Non è colpa tua, è che per molte buone ragioni il nostro cervello è terrorizzato dall’incertezza: mettere in discussione tutto ciò che sai o che hai immaginato ha conseguenze ignote e l’ignoto ti terrorizza.
Eppure, l’incertezza è il motivo per cui ci siamo evoluti.
Se i nostri antenati si fossero fermati a riflettere perché “non erano sicuri” se la sagoma scura di fronte a loro fosse un’ombra o un predatore sarebbe stato troppo tardi. Il non sapere è una pessima idea dal punto di vista evoluzionistico.
Hanno dovuto affrontare la loro insicurezza.
Ci hai fatto caso che quasi tutte le scene dei film horror le hanno girate al buio? Pensa alle sensazioni che si provano camminando per strada di notte, rispetto a farlo di giorno. Di notte non puoi vedere nulla di ciò che ti sta intorno: sei immerso nell’incertezza, ed è qualcosa che fa paura.
Un po’ come tutte le prime volte che la vita ci offre: il primo giorno di scuola, il primo appuntamento, il primo esame, il primo discorso in pubblico…
In quei momenti non sappiamo quello che sta per accadere ed è questo che induce nel nostro corpo e nella nostra mente specifiche reazioni.
Ma bisogna tenerlo bene chiaro in mente:
“L’incertezza è il problema
per la cui soluzione il nostro cervello si è evoluto.”
Ecco dunque che questo è precisamente il momento giusto:
- Usa la rottura dello schema a tuo vantaggio: ci hai fatto caso che andiamo sempre tutti di corsa? Ma dove andiamo? In questo momento gli schemi ormai consolidati da anni di ripetizione si sono interrotti. Si è creato in modo naturale quello che in Psicologia si chiama ROTTURA DELLO SCHEMA.
Lascia che io ti spieghi: il cervello lavora per sequenze di informazioni che esegue in modo automatico: 1, 2, 3 e così via dicendo (è un esempio metaforico ovviamente). Cosa succede se questo schema si interrompe? Se tolgo l’informazione “2” il cervello non sa più come procedere ed è precisamente il momento in cui si chiede: e adesso? Quindi questo è il momento PERFETTO per dargli nuove istruzioni.
Il mio primo caldo suggerimento è dunque quello di restare in ascolto della tua incertezza, affrontarla e lavorare per riprogrammarti nel modo giusto. Cosa vuoi veramente da te stesso? Stai avendo modo di riflettere: quando tutto questo sarà finito quali cambiamenti apporterai? Cosa non sopporterai più? Qual è il tuo nuovo livello sotto il quale NON TI PERMETTERAI MAI PIÙ di andare? - Concentrati su cosa puoi fare: resta informato (e segui nel dettaglio le regole che vengono date), ma dal mio punto di vista non c’è bisogno di sentire 10 bollettini o aggiornamenti al giorno. Né concentrarsi troppo sulle cause: chi è stato, sarà un complotto, è sfuggito di mano, chi ha sbagliato. Questa è tutta SPAZZATURA per il tuo sistema informazionale, ti riempie di scorie. Ognuno di noi ha la sua idea, anche io ovviamente, ma smettila di rendere il problema e le sue cause il tuo perno centrale: ti porta indietro e abbassa la tua energia. Concentrati su ciò che puoi fare e quello che puoi costruire. Cosa puoi fare ora e cosa puoi iniziare a costruire?
- Sorridi: sembra banale o uno di quei suggerimenti modello New Age. È assolutamente il contrario. Sorridere ha un effetto molto potente, sia sul tuo sistema immunitario (è scientificamente provato), che su quello emozionale, nonché sul tuo livello di energia. E, cosa da non sottovalutare, ha un effetto potente anche sulle persone che hai intorno.
Resta a casa, così come da indicazioni, ma se incontri lo sguardo di qualcuno fallo con un sorriso.
Ci saranno sempre eventi che ci colgono impreparati, dal temporale che rovina la cena in giardino con gli amici alla caduta improvvisa di qualche titolo in borsa.
Ma tienilo bene in mente: l’incertezza è il motivo per cui ci siamo evoluti.
Trasforma l’incertezza in certezza.
Questo è il momento giusto.
Forza.