Quando la Roccia (Pietro) Ti ha chiesto
quante volte doveva perdonare al suo fratello,
Tu non hai detto: “Sette volte”,
ma “quattrocentonovanta volte”!
In questo numero sono contenuti gli anni della nostra vita terrena,
dei sette periodi della nostra vita effimera:
per tutto il tempo che siamo in questo corpo
bisogna perdonare a chi si pente.
E, pur essendo stato l’ultimo
a non perdonare al debitore,
a causa della natura inferma della mia anima,
e ad essere imperfetto nel bene,
si realizzi in me, grazie a Te,
la parola del tuo comandamento, che mi è stato imposto;
voglia Tu perdonare le mie colpe, debiti verso di Te,
che sono più numerose della sabbia del mare.
La legge delle Settanta volte,
non sia solo a mia misura, a misura di me povero,
ma ancor più si rafforzi la tua legge,
secondo la tua misericordia che non si conta.
(Narsete Shnorhali, Gesù, Figlio unigenito del Padre)